Ci convivi da quando sei uno studente universitario e diventare un lavoratore – il che spesso equivale a investirti di una parvenza di credibilità in più – non è stata una promozione sufficiente a risparmiarti nel corso della tua lunga vita da fuori sede le classiche sfuriate dall’inquilino del piano di sotto: “Cosa fate di notte, spostate mobili?!”.
Prima erano le feste – ed è vero che a volte eravate più che un “paio di amici giusto per il taglio della torta” come avevi dimenticato di dire alla tua vicina –, poi sono diventate le cene a casa: in tutti e due i casi non sei riuscito mai a evitare la lamentela dei tuoi condòmini.
Il condominio è una strana entità, è la riproduzione in scala ridotta del nostro ‘essere sociale’, il luogo di beghe, sfuriate, sinistri figuri, una specie di mondo del Sottosopra per dirla alla Stranger Things, un universo parallelo che però ha le sue regole. Regole che, se rispettate, ti permetteranno di intrattenere dei buoni rapporti con il temutissimo vicinato che è molto, molto diverso da quello che ti ha visto crescere nel cortile della tua casa Natale.
Eccoti qui un breve vademecum sul bon ton da condominio.
1. Presentarsi ai vicini
Ti hanno visto arrivare, hanno assistito al tuo disperato su e giù per le scale mentre ti trascinavi dietro tutto la tua vita precedente: armadi, letti, libri, poltrone, buste di vestiti, piumoni, biancheria, cestini e scatole di ogni misura. Quel giorno i tuoi condomini ti hanno scattato la prima fotografia, qualcuno ha anche accennato a un timido saluto; il galateo del buon vicinato vuole quindi che il tuo prossimo passo sia presentarti. Fallo approfittando della prossima riunione di condominio (fatti fare una delega dal proprietario di casa) o bussando alla porta del vicino con un buon dolce fatto in casa.